Ci sono mosche per terra, morte.
Da qui non vedo, alla fine del corridoio, la stanza in cui entrano e escono i tipi in camice bianco. Vedo solo il loro ciabattare, a volte lento e svogliato, a volte celere e urgente.
Da qui vedo anche il mio riflesso alla finestra di fronte la mia panca, proprio al posto del gran carro.
Nella mano libera giro e rigiro il foglio del pronto soccorso, ora semideserto, e nella mano, che invece tengo alla fronte, reggo una garza intrisa del mio sangue. Non mi ricordo dove me lo sia fatto, ma so che al di là del via vai di camici bianchi e verdi, c'è Marco che forse dorme o forse è la causa di quella partita di ping pong umano.
Ci sono mosche per terra, morte.
Perchè nessuno le seppellisce? Il volo delle mosche è un volo improbabile, ronzio atono di forme sempre uguali, girare compulsivo frenetico e inutile. Sono proprio stupide le mosche, volano per un tempo infinito attorno ad idoli di aria arrangiando una paradossale danza scattosa e scoordinata. Stupide mosche, potrebbero volare verso le stelle o il cibo e invece rimangono in un ospedale a corteggiare i neon, sbattendoci contro, TUM, TUM, TUM, finchè non s'intontiscono e l'assenza di cibo non le mortifichi in un'agonia solitaria, di alette sbattute per terra che precede la morte, per poi essere sospinte dallo spostamento d'aria di un portantino o di un infermiere corpulento sotto alle panche scomode per diventare una macchia nera di chitina in attesa di una una scopa.
Mi guardo la garza. E' satura di sangue, rimango a fissarla inebetito, per un pò, tentando di dire alla testa di non girare come fanno le stupide mosche idiote, o come io e Marco nella sua punto a corteggiare le altre punto con le tette, insegeguendo neon a 150 all'ora.
Poi, al di là della garza, bianchi, sfocati, solidi sul linoleum ci sono due zoccoli, di quelli tutti traforati. Alzo gli occhi al viso del loro padrone. So che Marco non ce l'ha fatta.
giovedì, gennaio 10, 2008
Mosche
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1 commento:
Non so se quest'opera sia autobiografica o meno, se sia narrazione o ricordo; in ogni caso mi ha colpito tanto, per lo stile e il contenuto. Mi ha coinvolto come mi capita raramente. Complimenti.
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