Mi hai malinconicamente ricordato il fugace incontro di un angelo, a Roma, su un bus: un intenso scambio di sguardi, un sogno nascente, poi la sua perdita nei meandri della metropoli e la mia folle, vana, speranza di poterla ritrovare.
Uno apre un blog o perché c'ha tanto tempo da perdere oppure perché è uno sfigato e non sa con chi parlare.
Certe volte mi sento in entrambe le categorie, altre volte in nessuna.
Boh, sarà che m'hanno detto che ci si cucca, con i blog.
...
Oppure sarà stata 'sta zanzara, che pure a dicembre è riuscita a pungermi e a svegliarmi.
In qualche modo è pure colpa sua se uno alle tre di notte si alza e apre un blog.
Oppure so certe cose che c'ho da dire da un po' e che non so dove tirare fuori, perché quando mi decido a farlo è sempre il momento in cui la gente c'ha le orecchie tappate, o non ha tempo, o deve correre appresso alle sue stronzate.
La gente vuole essere sempre da un'altra parte, in un luogo che non è mai l'attuale, ma il successivo.
Comunque, alla fine, pensandoci bene, sì, se proprio devo identificarmi in qualcosa, mi sento come 'sta zanzara a dicembre...
Una stranezza, 'na cosa buffa appiccicata su una carta da parati color cacarella...
1 commento:
Mi hai malinconicamente ricordato il fugace incontro di un angelo, a Roma, su un bus: un intenso scambio di sguardi, un sogno nascente, poi la sua perdita nei meandri della metropoli e la mia folle, vana, speranza di poterla ritrovare.
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