giovedì, febbraio 28, 2008

Non sopporto le catene di sant'antonio, cazzo!

From: xxxxxx291@hotmail.it
To: kxxxxx@hotmail.com; faxxxxc@hotmail.it; xxxxxx86@hotmail.it; xxx_xxx86@hotmail.it; xxxxxx64@hotmail.it; pxxxx87@hotmail.com; xxxxxfoxxxega@hotmail.com; joxxxe_xxxx@hotmail.it; xxxxx87@live.it; xxxxx.carxxxxi@hotmail.it; prxx@hotmail.it; xxxx3330@hotmail.com; lxxxxxx.88@hotmail.it

Date: Mon, 25 Feb 2008 05:25:35 -0800

Per scoprire il valore di un anno,
chiedilo ad uno studente
che è stato bocciato all'esame finale.

Per scoprire il valore di un mese,
chiedilo ad una madre che ha messo al mondo un bambino troppo presto.

Per scoprire il valore di una settimana,
chiedilo all'editore di una rivista settimanale.

Per scoprire il valore di un'ora, chiedilo agli innamorati che stanno aspettando di vedersi.

Per scoprire il valore di un minuto, chiedilo a qualcuno che ha appena perso il treno, il bus o l'aereo.

Per scoprire il valore di un secondo, chiedilo a qualcuno che è sopravvissuto a un incidente.

Per scoprire il valore di un millisecondo, chiedilo ad un atleta che alle Olimpiadi ha vinto la medaglia d'argento.

Il tempo non aspetta nessuno.
Raccogli ogni momento che ti rimane, perché ha un grande valore.
Condividilo con una persona speciale, e diventerà ancora più importante.

L'origine di questa poesia è sconosciuta ma porta fortuna a coloro che la mandano in giro (e poi è carina!).
Non tenerla per te, ma inviala a tutti quelli a cui auguri Fortuna

From: salem
To: xxxxxx291@hotmail.it; kxxxxx@hotmail.com; faxxxxc@hotmail.it; xxxxxx86@hotmail.it; xxx_xxx86@hotmail.it; xxxxxx64@hotmail.it; pxxxx87@hotmail.com; xxxxxfoxxxega@hotmail.com; joxxxe_xxxx@hotmail.it; xxxxx87@live.it; xxxxx.carxxxxi@hotmail.it; prxx@hotmail.it; xxxx3330@hotmail.com; lxxxxxx.88@hotmail.it
Date: Tue, 28 Feb 2008 17:23:06 -0800


Per scoprire il valore di un mese
chiedilo al culo dell'Arcuri

Per scoprire il valore di una settimana
chiedilo a Dio, che se ce ne metteva un paio in più c'aveva tempo per pensare e forse non creava Berlusconi.

Per scoprire il valore di un minuto
chiedilo ai parlamentari. Ognuno di loro ci costa circa 4 € al minuto. Manco la Vodafone per parlà in Burchina Faso!

Per scoprire il valore di un secondo
chiedilo a Zinedine Zidane, o a Toto Cutugno, che va bene uguale.

Per scoprire il valore di un anno
chiedilo a quello che se ne fece venti con la condizionale per il duplice omicidio dei creatori di ste cazzo di catene!

L'autore di questa poesia, sono io. Porta rogna a chi la riceve e a chi la manda. Insomma si tratta di jella a doppio taglio.
Una volta un tale l'ha ricevuta e non l'ha rispedita. Il giorno dopo un meteorite gli è piombato in casa ammazzandogli la suocera. Poi, per fortuna, sua moglie ha ritrovato la mail e l'ha subito reinviata a tutti gli indirizzi in rubrica. Il giorno dopo la suocera del tizio è resuscitata e alla sua segretaria, con cui intratteneva un intenso scambio mi mail pornodattilografiche, le si sono afflosciate le tette e venuta la cellulite.
E' vero! Non è una balla! Se ricevi questa mail meglio che ti metti l'elmetto e ti rannicchi sotto la scrivania perché ti potrebbe succedere di tutto.
Se hai un bunker antiatomico ficcatici dentro e non uscire per alcuna ragione.

Ah, dimenticavo

Per scoprire il valore di un'ora
chiedilo a chella puttana d mammta

mercoledì, febbraio 27, 2008

Post cuginocelebrativo



Cugi! Lo so, forse dovrei alleggerire quelle occhiaie ma sei uscita così...
...poi io lo so che, in fondo, ma proprio in fondo, mi vogliono bene anche le tue occhiaie.

martedì, febbraio 19, 2008

Tramonti


Sembrava che la sua stessa attesa partorisse il sangue che colorava quel tramonto del più vermiglio dei rossi.

Quando il vento lo permetteva, riusciva ad udire il frastuono della battaglia giù al ponte. E poi ancora al di là delle montagne a ovest. Ma ciò che la stupiva in quel momento, proprio dopo il boato, era quel silenzio.

Il vento spirava da quella parte.

Non portava con se alcun suono.

giovedì, febbraio 14, 2008

Luridi bastardi

mercoledì, febbraio 13, 2008

Nuvole

venerdì, febbraio 08, 2008

Ragazzina

La ragazzina sollevò leggermente il capo.
Per la prima volta staccò gli occhi da Hervé Jancour e li posò sulla tazza.
Lentamente, la ruotò fino ad avere sulle labbra il punto preciso in cui aveva bevuto lui.
Socchiudendo gli occhi, bevve un sorso di tè.
Allontanò la tazza dalle labbra. La fece riscivolare dove l'aveva raccolta.
Fece sparire la mano sotto il vestito.
Tornò ad appoggiare la testa sul grembo di Hara kei.
Gli occhi aperti, fissi in quelli di Hervé Jancour.
Seta, Alessandro Baricco

giovedì, febbraio 07, 2008

Hara Kei

Salirono insieme il fianco della collina, fino ada arrivare in una radura dove il cielo era rigato dal volo di decine di uccelli dalle grandi ali azzurre.
- La gente di qui li guarda volare, e nel loro volo legge il futuro.
Disse Hara Kei.
- Quando ero un ragazzo mio padre mi portò in un posto come questo, mi mise in mano il suo arco e mi ordinò di tirare a uno di loro. Io lo feci, e un grande uccello, dalle ali azzurre, piombò a terra, come pietra morta. Leggi il volo della tua freccia se vuoi sapere il tuo futuro, mi disse mio padre.

Seta, Alessandro Baricco

mercoledì, febbraio 06, 2008

Seta

Hervè Jancour sentì l'acqua colare sul corpo, sulle gambe prima, e poi lungo le braccia , e sul petto. Acqua come olio. E un silenzio strano, intorno. Sentì la leggerezza di un velo ci seta che scendeva su di lui. E le mani di una donna - di una donna - che lo asciugavano accarezzando la sua pelle, ovunque: quelle mani e quel tessuto filato di nulla. Lui non si mosse mai, neppure quando sentì le mani salire dalle spalle al collo e le dita - la seta e le dita - salire fino alle sue labbra, e sfiorarle, una volta, lentamente, e sparire.

Seta, Alessandro Baricco

sabato, febbraio 02, 2008

Eudossia



A Eudossia, che si estende in alto e in basso, con vicoli tortuosi, scale, angiporti, catapecchie, si conserva un tappeto in cui puoi contemplare la vera forma della città. A prima vista nulla sembra assomigliare meno a Eudossia che il disegno del tappeto , ordinato in figure simmetriche che ripetono i loro motivi lungo linee rette e circolari, intessuto di gugliate dai colori splendenti, l'alternarsi delle cui trame puoi seguire lungo tutto l'ordito.

Le città invisibili, Italo Calvino

venerdì, febbraio 01, 2008

Armilla


Abbandonata prima o dopo esser stata abitata, Armilla non può dirsi deserta. A qualsiasi ora, alzando gli occhi tra le tubature, non è raro scorgere una o molte giovani donne, snelle, non alte di statura, che si crogiolano nelle vasche da bagno, che si inarcano sotto le docce sospese nel vuoto, che fanno abluzioni, o che si pettinano i lunghi capelli allo specchio. Nel sole brillano i fili d'acqua sventagliati dalle docce, i getti dei rubinetti, gli zampilli, gli schizzi, la schiuma delle spugne. La spiegazione a cui sono arrivato è questa: dei corsi d'acqua incanalati nelle tubature d'Armilla sono rimaste padrone ninfe e naiadi.

Le città Invisibili, Italo Calvino